Conservazione delle fatture elettroniche

Hai ricevuto una fattura elettronica, ora la devi conservare. Infatti, tra i (pochi) obblighi per i contribuenti in regime forfettario vi è la conservazione delle fatture di acquisto.

Dal 1° luglio 2022 i forfettari che nell’anno precedente hanno percepito compensi o ricavi superiori a € 25.000 sono obbligati alla fatturazione elettronica.

Questo vuol dire che, oltre ad emettere, hanno anche l’obbligo di conservare fatture elettroniche.

I contribuenti in regime forfettario che non superano la soglia di compensi/ricavi invece possono continuare a conservare le fatture in formato cartaceo, almeno fino al 31 dicembre 2023. Infatti, dal 1 gennaio 2024, scatta anche per loro l’obbligo di fatturazione elettronica.

Conservazione digitale per i forfettari: come funziona e quali sono i vantaggi

I forfettari obbligati alla fatturazione elettronica devono conservare le fatture tramite conservazione digitale a norma.

Ma non solo: possono ricorrere a questa modalità anche i forfettari esonerati dall’obbligo, ma che desiderano conservare le fatture in modo più semplice e comodo rispetto al formato cartaceo.

La conservazione digitale è un processo regolamentato tecnicamente dalla legge che permette di conservare le fatture in modalità digitale, mantenendo il valore legale del documento. Questo tipo di conservazione si definisce “sostitutiva” proprio perché “sostituisce” la fattura cartacea. In questo modo, non devi più stampare e archiviare le fatture nei faldoni e annulli il rischio di perderle o danneggiarle.

La conservazione sostitutiva può essere alternativamente:

  1. Effettuata tramite il software di fatturazione elettronica utilizzato (questa soluzione è normalmente a pagamento;
  2. Richiesta gratuitamente all’Agenzia delle Entrate

Per richiedere la conservazione all’Ade consulta la sezione: “Come richiedere la conservazione all’Agenzia delle Entrate”