Pubblicato il decreto Dignità: abolizione dello split payment per professionisti

Il decreto legge n. 87/2018 prevede l’abolizione immediata del meccanismo dello split payment per i professionisti, ossia per le prestazioni di servizi rese alle PA i cui compensi sono assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o a titolo di acconto ai sensi dell’articolo 25 del dpr 600/1973:

esclusi dallo split payment i compensi per prestazioni di servizi assoggetti a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito, con il ripristino della versione originaria dell’art. 17-ter del dpr 633/72, antecedente alla modifica apportata dal decreto-legge 50/2017. Viene contestualmente abrogata la norma del DL 50/2017 che, modificando la norma originaria, da luglio dell’anno scorso aveva attratto nell’ambito dello split payment anche le prestazioni soggette a ritenuta Irpef.

Ricordiamo che il meccanismo dello split payment consiste nella scissione dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione; in pratica, sono le stesse amministrazioni che acquistano beni o servizi a versare direttamente all’erario l’imposta sul valore aggiunto addebitata in fattura e non i fornitori. Questi ultimi ricevono quindi il pagamento della propria prestazione al netto dell’Iva.

Pertanto, dopo l’entrata in vigore del decreto dignità, i professionisti potranno rilasciare di nuovo fattura secondo le modalità ordinarie; mentre i soggetti sottoposti a split payment che ricevono tali fatture dai professionisti dovranno:

  • applicare le ritenute
  • liquidare l’IVA al fornitore