💼 Donazioni indirette: quando scatta l’imposta? Le novità definitive dal 2025

Con la circolare n. 3/E del 16 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito in modo definitivo i criteri per l’accertamento delle donazioni indirette, alla luce delle recenti modifiche normative introdotte dai Dlgs 87/2024 e 139/2024. Cambiano le regole, e con esse anche le strategie da adottare per evitare sorprese fiscali 🧾.

🧠 Cos’è una donazione indiretta?

Si parla di donazione indiretta ogni volta che, per spirito di liberalità, una persona arricchisce un’altra senza passare da un atto notarile. Un classico esempio? Il genitore che paga il mutuo del figlio o salda un suo debito: non c’è atto formale, ma c’è comunque un incremento patrimoniale del beneficiario a fronte di un sacrificio economico del donante.

👥 Chi è coinvolto?

🔹 Obbligati alla tassazione:
I contribuenti italiani coinvolti in donazioni indirette che vengano rivelate nel corso di un accertamento tributario.

🔹 Esonerati:
Chi effettua una donazione indiretta ma non la rende esplicitamente nota durante un procedimento tributario (salvo registrazione volontaria), non è soggetto all’accertamento.


📌 Focus normativo: cosa significa “emergere in sede di procedimento tributario”?

La nuova formulazione dell’art. 56-bis del T.U. chiarisce che le donazioni indirette sono accertabili e quindi tassabili solo se emergono nel corso di un procedimento tributario, ovvero:

👉 Quando il contribuente rende dichiarazioni volontarie (scritte o verbali) davanti all’Agenzia delle Entrate durante:

  • un accertamento fiscale,

  • un controllo formale,

  • una verifica tributaria,

  • una riscossione coattiva,

  • o qualsiasi altro procedimento amministrativo finalizzato alla determinazione di un’imposta.

📌 In pratica, la donazione indiretta non può essere accertata se:

  • non viene menzionata spontaneamente dal contribuente durante uno di questi procedimenti;

  • oppure emerge da altri mezzi di prova (es. documenti bancari, testimonianze, atti privati non dichiarati): in questi casi, la norma prevede che non scatti la tassazione, perché manca il presupposto dichiarativo.

💡 Questo implica che l’Agenzia delle Entrate non può accertare e tassare una donazione indiretta se il contribuente non ne parla esplicitamente durante un procedimento. È un punto di tutela per il contribuente, ma anche un invito alla trasparenza e alla pianificazione fiscale preventiva.


⚖️ Le novità dal 1° gennaio 2025

Grazie alla riformulazione dell’art. 56-bis del T.U. successioni e donazioni (D.lgs 346/1990), entrata in vigore il 1° gennaio 2025:

Eliminata la soglia minima di 180.769 euro (350 milioni di lire): ora tutte le donazioni indirette possono essere accertate, qualunque sia il loro valore.

Confermata la condizione che la donazione debba emergere esclusivamente in sede di procedimento tributario per essere accertabile.


💰 Tassazione: obbligo o scelta?

La nuova norma chiarisce che la tassazione delle donazioni indirette non è obbligatoria, ma può essere volontaria per ottenere un’aliquota agevolata.

Se si sceglie di registrare spontaneamente la donazione:

  • 4% tra coniugi o parenti in linea retta;

  • 6% tra fratelli.

Se invece la donazione viene accertata durante un controllo fiscale:

  • Aliquota fissa all’8%.


🎯 Franchigie applicabili

Indipendentemente dalla modalità di tassazione (volontaria o per accertamento), restano valide le franchigie:

  • 1 milione di euro per coniugi e parenti in linea retta;

  • 100.000 euro tra fratelli;

  • 1,5 milioni di euro se il donatario è un disabile grave.

Oltre tali soglie, si applicano le aliquote sopra indicate.


📌 Conclusioni

Le nuove regole sulle donazioni indirette rafforzano la chiarezza normativa ma richiedono anche attenzione: sapere quando e come dichiarare queste liberalità può fare la differenza tra una tassazione più mite e un’aliquota piena dell’8%.