Concordato Preventivo Biennale: Nuove Lettere dall’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente comunicato una proroga dei termini per aderire al Concordato Preventivo Biennale (CPB), un’opzione disponibile fino al 12 dicembre 2024 per i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il 30 novembre 2024. La strategia mira a massimizzare le adesioni, includendo anche l’invio di nuove lettere indirizzate ai contribuenti con redditi dichiarati nel 2023 particolarmente bassi, in relazione al settore economico di appartenenza.
Il Contesto delle Comunicazioni
La prima ondata di lettere aveva l’obiettivo di illustrare i vantaggi del concordato, come l’accesso a benefici premiali per i soggetti ISA e la possibilità di optare per un’imposta sostitutiva agevolata sul reddito concordato. Tuttavia, il riscontro iniziale è stato inferiore alle aspettative: solo il 12% della platea potenziale ha aderito.
Per ovviare a ciò, l’Agenzia ha intensificato le comunicazioni, inviando lettere specifiche ai contribuenti con redditi dichiarati particolarmente bassi, suggerendo la coerenza tra il reddito dichiarato e i valori di settore come un fattore di criticità. Sebbene le lettere siano formalmente informative, alcuni toni sembrano implicitamente spingere verso l’adesione al CPB.
Fattori Determinanti nella Scelta
La decisione di aderire al CPB dipende da vari elementi:
- Prospettive di Reddito 2024-2025: L’adesione richiede un impegno per il biennio e va valutata in base alla prevedibilità di redditi costanti o in crescita.
- Conformità ai Parametri ISA: Aderire potrebbe risultare vantaggioso per migliorare la propria posizione in termini di coerenza e affidabilità fiscale.
- Possibilità di Ravvedimento: Include l’opportunità di regolarizzare le annualità dal 2018 al 2022 con sanzioni ridotte.
- Effetti sulla Fiscalità Complessiva: L’imposta sostitutiva con aliquota ridotta può rappresentare un risparmio significativo.
- Settore di Appartenenza: Per chi opera in settori con livelli di redditività media elevata, l’adesione può evitare controlli più approfonditi.
Conclusioni
La scelta tra aderire o meno al concordato non è universale e dipende fortemente dalla specifica situazione del contribuente. È fondamentale considerare le prospettive future e consultare un consulente fiscale esperto per valutare l’impatto sul lungo periodo. Le opportunità offerte, come i benefici premiali e il ravvedimento, devono essere bilanciate con i rischi e le esigenze del contribuente.
Si veda anche:
👉 Concordato preventivo biennale: spunta la sanatoria per gli anni 2018/2022
👉 Sanatoria anni 2018/2022: sul sito dell’AdE una stima del costo