Fatture tardive 2022 come sanarle entro il 31/3/2023
In questi giorni l’Agenzia delle entrate sta trasmettendo ai contribuenti interessati una PEC che segnala i tardivi invii delle fatture elettroniche, invitandoli ad accedere dall’area riservata del portale dell’Agenzia per consultare i dettagli degli invii tardivi all’interno del “Cassetto fiscale” e dell’interfaccia web “Fatture e Corrispettivi”.
In particolare per le fatture elettroniche sono presenti:
- l’elenco e il numero delle fatture emesse in ritardo
- tipo di fattura
- tipo documento
- numero e data della fattura/documento;
- data di trasmissione e identificativo dello Sdi file
e per i corrispettivi giornalieri:
- l’elenco e il numero degli invii trasmessi in ritardo
- il numero identificativo dell’invio
- la matricola del dispositivo
- la data di rilevazione e quella di trasmissione.
Se il contribuente ritiene che l’anomalia segnalata sia corretta può regolarizzare la propria posizione con le diverse forme di definizione previste dalla legge n. 197/2022 (Tregua fiscale):
- versando, entro il 31 marzo 2023, una somma pari a 200 euro per il periodo d’imposta, cui si riferiscono le violazioni, se le stesse non hanno inciso sulla corretta determinazione e liquidazione del tributo;
- o versando, entro la stessa data, un diciottesimo delle sanzioni ordinariamente previste per la mancata o tardiva emissione della fattura e per l’omessa o tardiva trasmissione dei corrispettivi giornalieri, se le violazioni hanno invece inciso sulla dichiarazione annuale.
In alternativa, lo stesso può sempre regolarizzare la sua posizione mediante il ravvedimento operoso beneficiando della riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione della violazione.